30 ottobre 2013

Tutti i fiordi (ri)portano a Roma

Partenza da Roma Fiumicino, non sto più nella pelle, anche perché si è sciolta. Il termometro segna quasi 40° e l’idea di andare “al fresco” per un po’ diventa sempre più allettante, soprattutto perché sono anni che aspetto la possibilità di godermi una sana vacanza. Due ore e mezza di viaggio a guardare le nuvole, le alpi, le città dall’alto sono solo il prologo di una vacanza che ha tutta l’aria di rivelarsi interessante ma soprattutto rilassante. Ho deciso, infatti, di partire da sola, per stare “con me”.

Prima tappa Copenaghen dove mi aspetta una nave da crociera che sarà la mia casa per i prossimi 7 giorni e mi porterà tra i fiordi norvegesi e le cittadine della costa, fino a raggiungere la capitale. L’inizio è sconcertante, lascio Roma per il caldo e mi ritrovo a Copenaghen…al caldo. Eh si perché se anche l’estate nei paesi scandinavi dura poco, sono riuscita a centrare la settimana di temperature massime che hanno sfiorato negli ultimi anni. Guardo dubbiosa la valigia che contiene alcuni indumenti di lana, ringraziando il cielo di aver portato anche maglie prettamente estive, giusto perché una donna, si sa, ama viaggiare comoda. Ore 16.30, finalmente sulla nave, passati i primi cinque minuti a saltare sul letto della mia camera come una bambina ho il tempo di esplorare il mio piano prima che salgano tutti i passeggeri, fino ad arrivare sul ponte, dove un mare azzurro e intenso lambisce le coste della Danimarca e della Svezia.

 Se dovessi dire da quel momento in poi al rientro a Roma, 9 giorni più tardi, il tempo è volato, tra un’escursione nella Rondane, una gita immersa nel verde e le rivisitazioni storiche della verde Norvegia nell’età del bronzo, questo paese è stato in grado di unire elementi completamente diversi tra loro in modo naturale e, da un lato, soddisfare il richiamo hippie della natura e, dall’altro, godere delle comodità e degli intrattenimenti di una più congeniale vita di città, visitando e incontrando luoghi e persone molto accoglienti, con la praticità di poter utilizzare, in caso di necessità, la lingua inglese, utilissima soprattutto in un paese del quale a stento si conosce il nome della lingua o in questo caso delle lingue.

Al rientro a Copenaghen, con la Norvegia nel cuore, è stato possibile continuare il viaggio in modo autonomo, provando la frizzante esperienza di farmi un biglietto in danese (e se sono sopravvissuta a quello ormai il mondo mi appartiene) e attraversare il famoso ponte dell’Øresund, che unisce la Danimarca alla Svezia, incappando in uno dei numerosi Festival estivi che si svolgono in scandinavia nel periodo del lungo giorno, nella ridente cittadina di Malmø. Un’esperienza rigenerante per chi ama la natura e vuole prendersi del tempo per se, senza rinunciare ad un po’ di sana cultura.

Grazie Cristina M. per la sua storia.

24 ottobre 2013

Il lessico è alla base di una lingua

r apprendere il lessico di una nuova lingua, non c'è altra strada che imparare a memoria. Imparare è un processo mnemonico durante il quale le informazioni vengono acquisite, elaborate, collegate con altre e conservate. Non sempre, però, le informazioni assimilate rimangono a lungo in mente. Facilmente il nuovo sapere viene dimenticato, come ognuno può aver constatato.Però esistono in ogni modo suggerimenti ed accortezze per facilitare l'assimilazione dei vocaboli.
Ciascuno impara in modi differenti Non esiste una ricetta valida per tutti. Ognuno raggiunge lo stesso risultato in maniera diversa, in tempi diversi.

Imparare divertendosi
Imparare è un processo di associazione del nuovo con il conosciuto. Quando ci si annoia, si apprende soltanto superficialmente e non per lungo tempo. Se si vogliono tenere in mente a lungo i vocaboli, bisogna predisporre la propria testa come se ci si cimentasse davanti a sfide emozionanti.

Imparare con metodicità
Non si apprendono i vocaboli alla rinfusa, senza ordine. Anche il patrimonio lessicale della propria lingua madre viene, nel cervello, collocato in determinate strutture e collegato l'un l'altro. E se si vuole imparare un'altra lingua, tali strutture / "cassetti" verranno pure impiegati per l'accumulo e la collocazione del nuovo sapere. Il processo di elaborazione viene agevolato se lessico e sapere di nuova acquisizione vengono memorizzati secondo una determinata logica.  

Iniziare con cose semplici
Le parole adoperate nella vita di ogni giorno si ricordano più facilmente.

Imparare con le immagini
Si imprimono più velocemente le parole che possono essere illustrate visivamente e collegate con un’immagine.

Associare parole ad emozioni

A lungo termine vengono ricordate soprattutto parole e locuzioni con le quali si ha un legame emotivo.

Pronunciare le parole a voce alta
Le parole pronunciate già una volta vengono facilmente ripetute e ricordate. 

Meglio il concreto dell'astratto
Un’altra regola fissa è che il concreto si memorizza meglio dell’astratto. 

Prima i sostantivi, dopo i verbi
In generale i verbi sono più difficili da memorizzare dei sostantivi.

In “bocca al lupo” a tutti con i nostri corsi e trainer dei vocaboli! La redazione di “Imparare-lingue”!

22 ottobre 2013

Corsi di lingua per bambini

I bambini sono ricchi di emozioni, creatività, entusiasmo ed energia. Bisogna però stimolarli e soprattutto farli divertire. Con questo programma i bambini impareranno attraverso immagini, suoni, facili letture e giochi. Il corso è adatto per bambini tra i cinque ed i dieci anni (anche per bambini che non hanno ancora imparato a leggere).

Abbiamo corsi per bambini per 26 lingue - albanese, americano, arabo, brasiliano, bulgaro, catalano, ceco, cinese, croato, danese, finlandese, francese, graco, indonesiano, inglese, islandese, lettone, lituano, norvegese, olandese, polacco, portoghese, runemo, russo, serbo, slovacco, spagnolo, spagnolo del Sud-America, svedese, swahili, tedesco, turco, ungherese e vietnamese.





2 settembre 2013

La lingua straniera aiuta a simpatizzare con la gente del posto

La protagonista di questo racconto, è la mia ragazza…una vera poliglotta! Parla inglese, francese, spagnolo e tedesco e tutti dicono che viaggiare con lei, significa stare “in una botte di ferro”, per la sua capacità di organizzazione e risoluzione di piccoli problemi legati ai viaggi. 

Qui di seguito, ricordo qualche episodio buffo legato alle sue doti linguistiche: il primo risale ad una vacanza in Francia, nell’ambito di un progetto europeo. Il personale alla reception dell’hotel si era adeguato a parlare in inglese con tutti quegli ospiti provenienti da tutta Europa, nonostante sia noto che i francesi preferiscono parlare la loro lingua madre. Ad un certo punto della vacanza, la mia ragazza, dopo aver parlato per tutto il tempo inglese, ebbe un problema con lo scarico del bagno della sua stanza. Essendo tarda sera, scese alla reception per chiedere di poter cambiare stanza. Inizialmente la signora al desk le fece un pò di storie, dicendo che era già tarda ora e non valeva la pena. Così, lei, per potersi accaparrare la simpatia della signora, iniziò a parlare in francese, spiegando il problema. Il risultato? Nel giro di pochi minuti le fu cambiata la camera!

Anche il secondo episodio è abbastanza buffo. Federica era in vacanza a Barcellona e all’ultimo giorno del viaggio, avendo ormai visitato quasi tutti i luoghi di suo interesse, decise di andare a visitare la località di Tibidabo. Dopo aver visitato il santuario, aspetta e aspetta, l’autobus per rientrare in città non arrivava. C’erano parecchi turisti ad aspettare, tra cui una vecchietta che sembrava piuttosto spazientita dalla lunga attesa;  ma nulla, l’unico autobus che si avvistava in zona, era quello per il trasporto di disabili. Vedendo avvicinare la vecchietta disperata all’autista, anche Federica  gli si avvicinò e iniziò a spiegare in spagnolo il problema dell’autobus che non arrivava. L’autista si mostrò così gentile da fornire un passaggio a lei, alla sua amica e alla vecchietta, sotto gli occhi increduli di tutti gli altri turisti…che forse staranno ancora attendendo l’autobus! Non solo! L’autista non le fece neppure pagare il biglietto!

L’ultimo episodio ha luogo in Austria. Essendo la mia ragazza all’epoca una studentessa, aveva diritto a particolari sconti sulla visita di musei e monumenti, ma aveva dimenticato il suo tesserino universitario in Italia. Iniziò a ragionare in tedesco con il personale della biglietteria, che alla fine, le concesse la riduzione sul biglietto di ingresso.
Morale: spesso conoscere una lingua straniera, ci aiuta a simpatizzare con la gente del posto e a risolvere piccole difficoltà di viaggio ;-)!

Grazie a Francesco M. per il suo racconto.